martes, 8 de enero de 2013

SEQUENTIA (Edoardo Sanguineti)


íncipit sequentia sequentiarum, quae est música musicarum,
                secundum Lucianum:

1.
y aquí comienza tu deseo, que es el delirio de mi deseo:
                la música es el deseo de los deseos:

2.
he escuchado cadenas de colores, musculosamente agresivos:
                he tocado tus rudos ruidos rígidos:

3.
quiero tus palabras: y quiero destruirlas con prisa, a tus palabras:
                y quiero destruirme, a mí, finalmente, verdaderamente:

4.
me dibujo contra tus tantos espejos, me modifico con mis venas,
                con mis pies: me cierro dentro de todos tus ojos:

5.
te digo: por qué? por qué? y soy la mueca seca de un clown:
                por qué quieres saber, te digo, por qué te digo por qué?

6.
mi caprichoso furor fue ya tu lívida calma:
                mi canción será tu silencio lentísimo:

7.
tu perfil es mi paisaje frenético, tenido a distancia:
                es un falso fuego de amor, que es mínimo: muerto:

8.
he multiplicado por ti mis voces, mis vocablos, mis vocales:
                y grito, ahora, que eres mi vocativo:

9.
eres inestable e inmóvil, mi frágil fractal:
                eres tú, mi rota forma que tiembla:

9 bis.
mi forma frágil, eres inestable e inmóvil:
                eres tú, mi roto fractal que regresa y tiembla:

10.
describe mis confines, y estréchame en ecos, en reflejos:
                de lejos, y desenvueltamente, vuélveme mí, tú, para mí:

11.
te reencuentro, mi pueril pseudodanza innatural:
                te cierro en un corazón, en un cerco: y te interrumpo, te rompo:

12.
me muevo despacito, te desfaceto, exploro tus faces, te palpo, meditabundo:
                te vuelvo y te revuelvo, variándote, temblando: te atormento, tremendo:


(en Stravaganze, 1992-1996)



Sequentia

íncipit sequentia sequentiarum, quae est música musicarum,
                secundum Lucianum:

1.
e qui incomincia il tuo desiderio, che è il delirio del mio desiderio:
                la música è il desiderio dei desideri:

2.
ho ascoltato catene di colori, muscolosamente aggresivi:
                ho toccato i tuoi ruvidi rumori rigidi:

3.
voglio le tue parole: e voglio distruggerle in fretta, le tue parole:
                e voglio distruggermi, me, finalmente, veramente:

4.
mi disegno contro i tuoi tanti specchi, mi modifico con le mie vene,
                con i miei piedi: mi chiudo dentro tutti i tuoi occhi:

5.
ti dico: peché? perché? e sono la secca smorfia di un clown:
                perché voui sapere, ti dico, perché di dico perché?

6.
il mio capriccioso furore fu già la tua lívida calma:
                la mia canzone sarà il tuo silenzio lentissimo:

7.
il tuo profilo è un mio paesaggio frenético, tenuto a distanza:
                è un falso fuoco d’amore, che è minimo: è morto:

8.
ho moltiplicato per te le mie voci, y miei vocaboli, le mie vocali:
                e grido, adesso, che sei il mio vocativo:

9.
sei instabile e immobile, mio fragile frattale:
                sei tu, questa mia infranta forma che trema:

9 bis.
mia forma fragile, si instabile e immobile:
                sei tu, questo mio infranto frattale che ritorna e che trema:

10.
descrivi i miei confini, e stringimi in echi, in riflessi:
                a lungo, e disinvoltamente, diventami me, tu, per me:

11.
ti ritrovo, mia puerile pseudodanza innaturale:
                ti chiudo in un cuore, in un cerchio: e ti interrompo, ti rompo:

12.
mi muovo piano piano, ti sfaccetto, ti esploro le facce, ti palpo, meditabondo:
                ti volto e rivolto, variandoti, tremando: ti tormento, tremendo:

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